Oggi ci occuperemo di rispondere al quesito: quando fare l’esame audiometrico? L’esame audiometrico è molto importante per valutare lo stato dell’udito e prevenire eventuali disturbi. Grazie al Centro Medico San Marco, vediamo dunque quando è consigliabile farlo!
Quando fare l’esame audiometrico? Ne parliamo con il Centro Medico San Marco!
Il Centro Medico San Marco è un poliambulatorio all’avanguardia, aperto nel 2016, che offre visite specialistiche, esami diagnostici, fisioterapia, riabilitazione e chirurgia ambulatoriale. La nostra équipe medica integra competenze specifiche ed equipaggiamenti tecnologicamente avanzati per fornire servizi sanitari di prima qualità a prezzi competitivi. Il nostro staff è altamente qualificato e profondamente attento al lato umano di ogni paziente, garantendo un’assistenza medica e riabilitativa su misura di alto livello. La nostra missione è diagnosticare con precisione le patologie, stabilire percorsi terapeutici personalizzati e considerare la cura come parte di un programma più ampio finalizzato alla prevenzione. Il Centro Medico si trova ovviamente a Milano, in zona Barona e più precisamente in via Simone Martini 22/a. E’ comodamente raggiungibile in metropolitana, bus o tram.
Quando è consigliabile fare l’esame audiometrico?
I sintomi precoci di un calo dell’udito sono molto importanti da riconoscere, perché permettono una diagnosi precoce e l’avvio tempestivo delle terapie. Tra i primi campanelli d’allarme ci sono le difficoltà a capire i suoni e le parole, soprattutto in ambienti rumorosi o quando più persone parlano contemporaneamente. Alcuni pazienti ci dicono “sento, ma non comprendo” le conversazioni. Un altro sintomo comune è l’aumento progressivo del volume dell’audio che ascoltiamo, come la TV o la radio. Quando ci sembra che le persone parlino troppo piano e diamo sempre più volume agli apparecchi, potrebbe essere un segnale di ipoacusia in avanzamento. Questi sintomi sono generalmente iniziali e non troppo invalidanti, ma è importante riconoscerli per intervenire per tempo, prima che il danno uditivo diventi importante.
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Controlli periodici dopo i 50 anni
I controlli periodici dopo i 50 anni sono particolarmente importanti per monitorare l’udito mentre invecchia. In questa fascia di età infatti l’udito tende naturalmente a peggiorare, a causa dell’inevitabile degenerazione delle cellule dell’orecchio interno. Proprio per questo motivo consigliamo di effettuare delle vere e proprie “visite di routine” dopo i 50 anni, anche in assenza di sintomi. Un semplice esame audiometrico può evidenziare i primi segni di ipoacusia, prima che il paziente se ne accorga. Solitamente raccomandiamo un controllo almeno una volta all’anno, per monitorare l’evoluzione del problema e intervenire prontamente se necessario. Anche piccole variazioni dell’udito possono essere significative e indicare un peggioramento in atto.
Identificare tali variazioni per tempo è essenziale, ad esempio per:
- Prescrivere apparecchi acustici adeguati al livello uditivo residuo.
- Avvertire delle possibili difficoltà che potrebbero sorgere in determinate situazioni.
- Rivalutare eventuali terapie già in corso.
I controlli periodici consentono inoltre di monitorare l’efficacia di apparecchi acustici o impianti cocleari, e apportare eventuali aggiustamenti di livello e impostazioni.
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Eventi scatenanti
L’esposizione prolungata a rumori forti, come: concerti, lavori industriali, call center, può recare danni permanenti e progressivi all’orecchio. I rumori elevati oltre 85-90 decibel possono infatti danneggiare le delicate cellule ciliate dell’orecchio interno, responsabili della trasmissione degli impulsi nervosi al cervello. Il danno avviene in modo cumulativo: frequenti esposizioni a rumori intensi, anche se intervallate, producono effetti sul lungo periodo. I sintomi compaiono spesso solo dopo anni, quando una parte rilevante di cellule ciliate è già andata perduta. Per questo consigliamo sempre protezioni adeguate per l’udito nelle attività a rischio: tappi e cuffie antirumore omologati, limiti di esposizione. Ma se ciò non è possibile, come in alcuni lavori, un controllo audiometrico annuale può servire a monitorare l’insorgenza precoce di ipoacusie professionali.
Anche fattori genetici e familiari sono molto importanti:
Se i genitori o i nonni hanno problemi uditivi, il rischio di sviluppare disturbi dell’udito è maggiore. Alcune ipoacusie infatti hanno una componente ereditaria. Per questo motivo consigliamo controlli audiometrici approfonditi anche in giovane età, specie se si svolge un lavoro a rischio, in modo da rallentare la progressione di eventuali danni e attuare tempestivamente le terapie più efficaci. La diagnosi precoce è molto importante in entrambi questi casi, sia per l’ipoacusia causata da rumori che per quella di origine genetica, in quanto consente un monitoraggio stretto e terapie adeguate alla singola situazione.
Quando fare l’esame audiometrico? Fai un esame audiometrico quando ancora il tuo udito può essere salvato. Chiama per prenotare una visita con i nostri specialisti. Telefona adesso al 0284174409!
Cosa può fare per voi il Centro Medico San Marco?
La diagnosi precoce dei cali uditivi è molto importante per poter intervenire efficacemente e rallentare la progressione dei disturbi. Presso il Centro Medico San Marco eseguiamo esami audiometrici completi, che permettono di individuare la minima variazione del livello uditivo e impostare le terapie più indicate. Nel dettaglio, attraverso test come la tonalità limite, la discriminatione delle parole e l’esame impedenzometrico. Test come la tonalità limite, la discriminazione delle parole e l’esame impedenzometrico sono strumenti utilizzati nella valutazione dell’udito e possono fornire informazioni importanti sulla natura e l’estensione del deficit uditivo di una persona. Ecco come questi test possono essere utilizzati per gli scopi menzionati:
Determinare con precisione il deficit uditivo in termini di soglia, natura e acuità
Il test della tonalità limite viene utilizzato per determinare la soglia uditiva, ovvero il livello più basso di suono udibile per una persona. Questo test fornisce informazioni sulla sensibilità uditiva di un individuo e può aiutare a identificare la presenza e l’estensione di un deficit uditivo. L’esame impedenzometrico misura l’impedenza dell’orecchio medio e può aiutare a identificare eventuali problemi di conduttività uditiva, come otiti medie o problemi con le ossa uditive.
Distinguere fra ipoacusia conduttiva, neurosensoriale o mista
L’esame impedenzometrico, insieme ad altre prove audiometriche, può aiutare a distinguere tra diverse tipologie di perdita uditiva. Ad esempio, un risultato anormale nell’esame impedenzometrico può indicare la presenza di una perdita uditiva di tipo conduttivo, mentre la combinazione di dati dalla tonalità limite e test audiometrici può aiutare a determinare se il deficit uditivo è di origine neurosensoriale o mista (cioè una combinazione di perdita uditiva conduttiva e neurosensoriale).
Valutare la discriminazione delle parole e le abilità uditive nel loro complesso
La discriminazione delle parole è un test che valuta la capacità di un individuo di comprendere e distinguere le parole udite. Questo test fornisce informazioni sulla funzione dell’orecchio interno e sulla capacità dell’individuo di elaborare e interpretare i segnali uditivi. La valutazione delle abilità uditive nel loro complesso coinvolge l’utilizzo di diversi test, tra cui la tonalità limite, la discriminazione delle parole e altre prove audiometriche, al fine di valutare la funzione uditiva globale di una persona.
I test menzionati consentono di determinare il deficit uditivo in termini di soglia, natura e acuità, distinguere tra diversi tipi di perdita uditiva e valutare le abilità uditive complessive di un individuo.
Sulla base della diagnosi possiamo quindi:
- Prescrivere apparecchi acustici digitali di ultima generazione, che si adattano al difetto uditivo individuale.
- Proporre impianti cocleari e altre soluzioni per ipoacusie severe a profonda.
- Avviare trattamenti riabilitativi specifici, come l’addestramento uditivo e la logopedica.
La prevenzione attraverso controlli periodici rimane però fondamentale. I nostri esami regolari dopo i 50 anni e nei lavoratori a rischio sono in grado di cogliere i primi lievi cambiamenti nell’udito, ben prima che il paziente se ne accorga. Intervenendo in questa fase iniziale con le terapie adeguate, possiamo rallentare o addirittura arrestare la progressione dei disturbi. Migliorando la capacità uditiva, aumentiamo sensibilmente anche la qualità della vita del paziente. Ecco perché la diagnosi precoce, insieme alla prevenzione attraverso controlli periodici, rappresentano le nostre armi più efficaci per preservare un buon udito.
Conclusioni
Se state riscontrando problemi con il vostro udito come quelli descritti in questo articolo, vi invitiamo a rivolgervi al nostro centro. Presso il Centro San Marco siamo in grado di effettuare una diagnosi precoce e accurata del disturbo uditivo, grazie a test audiometrici completi e strumentazioni all’avanguardia. Sulla base della diagnosi, i nostri esperti audioprotesisti e otorinolaringoiatri possono impostare il miglior programma di trattamento possibile per il vostro caso specifico:
- Prescrizione e impostazione di apparecchi acustici digitali di ultima generazione, forniti dai migliori marchi del settore e personalizzati sul vostro difetto uditivo
- Proposta di impianti cocleari per ipoacusie profonde quando necessario
- Avvio di trattamenti riabilitativi come l’addestramento uditivo e la logopedia, per migliorare le capacità residue di comprensione e comunicazione
Il nostro obiettivo è garantirvi il massimo recupero possibile della vostra funzione uditiva, migliorando sensibilmente la qualità della vita. Un esame audiometrico e una diagnosi precoce possono fare davvero la differenza nel mantenere e recuperare il vostro prezioso udito.