Di cosa si occupa la reumatologia?
La reumatologia è una branca della medicina che si occupa delle malattie reumatiche, patologie caratterizzate dall'infiammazione di articolazioni, muscoli, ossa e, a volte, altri organi interni (reni, polmoni, vasi sanguigni e cervello).
Quando rivolgersi al medico specialista reumatologo?
E’ necessario richiedere una visita reumatologica quando si presentano alcuni sintomi o segni, in particolare se questi persistono o tendono a peggiorare, come:
- dolore alle articolazioni, in particolare al mattino, al risveglio e durante periodi di riposo
- gonfiore alle articolazioni
- debolezza muscolare
- rigidità al risveglio con difficoltà nei primi passi o nelle prime azioni del mattino
- mal di testa associato a problemi della vista o a febbre elevata
- dita che cambiano di colore con il freddo diventando pallide o cianotiche (blu/viola) con o senza lesioni cutanee
Le patologie reumatiche, specie quelle con una base autoimmune o associate a un maggior grado di infiammazione, tendono a colpire prevalentemente le donne, soprattutto a partire dai 45 anni. Quelle più diffuse nella popolazione sono:
- L’artrosi: malattia infiammatoria cronica associata all’età, che colpisce in special modo la colonna vertebrale e le articolazioni del ginocchio, della spalla, dell’anca, delle mani e dei piedi, causandone il progressivo deterioramento. Sovrappeso e obesità aumentano considerevolmente il rischio di sviluppare artrosi a carico degli arti inferiori e della schiena e ne aggravano la sintomatologia e l’evoluzione.
- L’artrite reumatoide: malattia infiammatoria cronica, con una base autoimmune, che interessa specialmente le piccole articolazioni di mani e piedi, generando la progressiva deformazione, fino a livelli di severità invalidanti. Per distinguerla dall’artrosi è necessario sottoporsi a esami ematici per esaminare la presenza di alcune molecole nel sangue, come il fattore reumatoide e anticorpi anti-citrullinati.
- Il lupus eritematoso sistemico (LES): malattia infiammatoria cronica con una base autoimmune che coinvolge principalmente le donne e che può colpire le articolazioni, i reni, la pelle, i polmoni, le mucose e le pareti dei vasi sanguigni, causando infiammazione, dolore e altri sintomi più o meno severi e invalidanti. Particolarità è l’apparizione di un eritema a forma di farfalla sul naso e nella parte centrale delle guance.
- La sindrome fibromialgica: chiamata anche più semplicemente “fibromialgia”, è una malattia ad andamento cronico dalle cause sconosciute e dalla sintomatologia variabile. Solitamente associata a sensazione di rigidità e dolore a carico dei muscoli e di altre parti molli dell’organismo, a livello sia articolare sia di altri tessuti, provoca anche stanchezza, ansia, depressione, mal di testa e disturbi gastrointestinali.
- La sindrome di Sjögren: patologia reumatica ad andamento cronico contraddistinta dall’esistenza di autoanticorpi che attaccano alcuni tessuti e, in particolare, le ghiandole salivari e lacrimali, determinando bocca e occhi secchi. Può generare anche deficit di secrezione e lubrificazione di mucose di altre parti dell’organismo, dolore articolare e rash cutanei.
- La polimialgia reumatica: può manifestarsi a qualsiasi età, spesso dopo un’infezione. Provoca infiammazione e deterioramento dei muscoli, con conseguente debolezza, dolore e progressiva perdita di funzionalità muscolari. Interessa soprattutto le spalle, le braccia e le gambe.
- La sclerodermia: malattia infiammatoria cronica, con base autoimmune, che colpisce per la maggior parte le donne dopo i 45 anni, caratterizzata da ispessimento della pelle e degli organi interni, alterazioni dei vasi sanguigni di piccolo calibro e del sistema immunitario; oltre alla pelle può interessare i polmoni, il cuore, l’apparato gastrointestinale e l’apparato locomotore.
- L’osteoporosi: benché non si tratti di una malattia infiammatoria cronica né presenti una base autoimmune, anche l’osteoporosi fa parte delle patologie reumatiche. Il suo tratto distintivo consiste in uno sbilanciamento del metabolismo osseo che porta a una progressiva diminuzione della densità delle ossa lunghe, in particolare femore e radio, e delle vertebre e a un loro deterioramento strutturale, con conseguente incremento del rischio di fratture e deformazione dello scheletro.
- L’artrite psoriasica: forma di artrite che può interessare circa un terzo dei pazienti affetti da psoriasi (malattia infiammatoria cronica che interessa prevalentemente, ma non solo, la pelle, con formazione di placche caratterizzate da arrossamento e desquamazione).
- La spondilite anchilosante: malattia reumatica che rientra nel gruppo delle spondiloartriti e che interessa principalmente gli uomini, manifestandosi prevalentemente tra i 20 e i 40 anni. Causa infiammazione, dolore e rigidità articolare, localizzata a vari livelli ed il suo sintomo principale è il mal di schiena.
- La gotta: malattia reumatica determinata dal deposito anomalo di cristalli di acido urico nel liquido sinoviale (fluido presente all’interno delle articolazioni, che ha il compito di nutrire e lubrificare i tessuti articolari). La fase acuta della sintomatologia presenta dolore, gonfiore, bruciore e arrossamento articolari di rilevante intensità.
- La pseudo-gotta o condrocalcinosi: malattia reumatica caratterizzata da una sintomatologia similare a quella della gotta, ma determinata dall’accumulo anomalo di pirofosfato di calcio nel liquido sinoviale; nei casi gravi può far deteriorare le articolazioni colpite.
- La febbre reumatica: malattia reumatica che colpisce prevalentemente bambini e adolescenti, innescata da un’infezione batterica della gola il più delle volte dovuta allo streptococco di tipo B, in pazienti che presentano una particolare predisposizione a svilupparla. Oltre alla febbre, comporta artrite acuta e può determinare complicanze gravi, come cardiopatia reumatica e sintomi neurologici (in particolare alla corea) come movimenti involontari di varie parti del corpo.
- La borsite: infiammazione delle “borse articolari”, piccole sacche piene di liquido che hanno l’incarico di ammortizzare le sollecitazioni meccaniche durante i movimenti. E’ di norma associata a intenso dolore, gonfiore, bruciore e arrossamento a livello delle articolazioni colpite. Quando insorge dopo un trauma, la borsite può essere persino di tipo emorragico, con versamento di sangue e formazione di un ematoma.
- La tendinite e la tenosinovite: condizioni acute o croniche che corrispondono all’infiammazione dei soli tendini oppure dei tendini e della guaina che li avvolge. Il dolore associato impedisce di utilizzare l’articolazione sulla quale si immettono i tendini interessati, con notevole limitazione dell’autonomia soprattutto quando a essere interessati da questi disturbi sono il pollice, il gomito, i piedi, la spalla o il ginocchio. Le connettiviti: gruppo eterogeneo di malattie, con andamento cronico e base autoimmune, alla base di processi infiammatori a carico del tessuto connettivo presente in diverse parti dell’organismo; sono il più delle volte associate a vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni, che può essere presente in modo isolato o può far parte della sintomatologia di diverse patologie reumatiche).
Come si svolge una visita reumatologica?
La visita reumatologica consiste in un’accurata anamnesi del paziente da parte del medico specialista che porrà una serie di domande mirate ad indagare lo stato di salute, lo storico familiare e patologico e lo stile di vita del paziente stesso.
A seguito il medico specialista potrà richiedere alcuni accertamenti:
- Esami del sangue
- Esami delle urine
- Radiografie (ad esempio di articolazioni e torace)
- Elettrocardiogramma e/o ecocardiogramma
- TAC (tomografia assiale computerizzata)
- Risonanza magnetica
Non è necessaria una particolare preparazione per la visita specialistica reumatologica. Però, qualora si sia già in possesso di esami di laboratorio e/o esami radiologici eseguiti recentemente, è opportuno portarli il giorno della visita e mostrarli al medico specialista.
Le cause dei reumatismi spesso non sono chiare, ma sono stati individuati diversi fattori che possono contribuire a scatenarli, tra i quali compare:
- Stile di vita sedentario
- Cattiva alimentazione
- Fumo
I dolori reumatici si nutrono delle abitudini sbagliate, quindi, uno stile di vita sano, caratterizzato da un'alimentazione equilibrata e da una regolare attività fisica, può aiutare a contrastare la comparsa.
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